Benvenuto/a sul mio sito! Mi chiamo Maria Giovanna Iannuzzi e sono una biologa nutrizionista a Castel Bolognese con la passione per l’alimentazione e per la cucina salutare, ma saporita. Mi piace molto cucinare e creare ricette sane che non sacrifichino il gusto, in particolare sono una grande consumatrice di dolci.
Lo scopo del mio lavoro è farti acquistare consapevolezza di cosa mangi, perché lo mangi e quando lo mangi. Se con i miei video e testi riuscirò ad aiutare almeno uno di voi, ne sarò felicissima!
Viviamo in un mondo legato profondamente all’apparenza, siamo concentrati sull’apparire, su quello che si vede e dimentichiamo chi siamo, dimentichiamo la strada percorsa per diventare le persone che siamo oggi. È difficile esporsi, mettersi in gioco per paura di essere giudicati o semplicemente per paura di non essere compresi.
La mia storia inizia ormai tanti anni fa, la prima volta che finii al pronto soccorso per coliche intestinali e una presunta appendicite. Era un Natale freddo, non come quelli a cui siamo abituati ora, io ero una bambina di 5 anni, ero a tavola con tante persone felici e mangiavo. Mi è sempre piaciuto mangiare, ero una bambina che mangiava senza capricci. Finii al pronto soccorso dopo un’indigestione di frutta secca. Mi ricordo il dolore, la stanchezza e l’agitazione di quel periodo. Mi ricordo le colpe che mi dava la pediatra, era colpa mia che avevo mangiato troppe noccioline, era colpa mia se stavo male. Probabilmente quello fu il primo episodio di cui ho memoria di colon irritabile, ho perso il conto delle volte in cui sono finita in pronto soccorso per presunta appendicite o coliche intestinali. Mi sono sempre chiesta come mai nessun dottor cercasse di capire le cause del mio problema, perché stavo sempre male? Cos’è che mi faceva stare male?
AVERE UNA DIAGNOSI ANCHE SE DOPO TANTI ANNI (ERO ORMAI ADULTA) FA METTERE L’ANIMA IN PACE, NEL MIO CASO, COME IN MOLTE PATOLOGIE CRONICHE, DARE UN NOME ALLA MALATTIA MI HA AIUTATO A CONVIVERCI, SIGNIFICAVA ESSERE ASCOLTATA E CAPITA FINALMENTE.
Il mio vissuto mi ha insegnato l’importanza di ascoltare le persone, ognuno di noi non è i sintomi che manifesta, ognuno di noi non è la sua malattia o il suo peso. Ognuno di noi ha la propria storia, e una parte fondamentale del mio lavoro è proprio comprendere la persona che si affida a me, per poter scegliere il percorso migliore.
Lo scopo del mio lavoro è quello di aiutarti a cambiare la prospettiva con cui osservi la tua malattia o condizione fisica e agire insieme sulle cause per migliorare la tua salute. Per questo è necessario agire a 360 gradi: tramite un’alimentazione consapevole, tramite l’attività fisica e tramite una maggiore consapevolezza di sé.
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